Cancer Plan, il voto del Parlamento Europeo salva il settore vinicolo
Lo scorso 16 febbraio il Parlamento Europeo ha deciso che sulle etichette delle bottiglie di vino vi sarà solamente una raccomandazione per un uso responsabile. Dunque, è stato scongiurato il pericolo di veder corredate le bottiglie di vino con health warnings o scritte di forte impatto, come invece avviene per le sigarette.
Il Parlamento Europeo era chiamato a votare il testo presentato dallo Special Committee on Beating Cancer (Beca), delle linee guida presenti all’interno del cosiddetto “Cancer Plan”, il piano strategico che l’Unione Europea ha adottato per favorire la prevenzione alla salute e alla lotta contro il cancro. Questa votazione era stata particolarmente temuta dall’Italia, poiché l’ipotesi di apporre degli health warnings sull’etichetta delle bottiglie di vino avrebbe potuto portare conseguenze negative da un punto di vista socioeconomico, a causa della probabile diminuzione delle vendite e della conseguente riduzione degli occupati nel settore.
Le possibili ripercussioni hanno compattato gli europarlamentari italiani, che hanno proposto una serie di emendamenti, tra cui l’eliminazione delle avvertenze sanitarie per le bevande alcoliche, e la distinzione tra abuso e consumazione moderata, dato che nel testo originario era specificato come non ci fosse un livello di consumo sicuro per il vino.
In particolare, le diverse organizzazioni del settore avevano fatto notare l’importante differenza tra consumare quantità elevate di alcolici e l’assunzione in maniera moderata e consapevole, per gustare la qualità del vino. Questi emendamenti hanno convinti gli altri europarlamentari, dato che sono stati approvati e hanno portato a una riscrittura parziale del testo. Questa successo è stato possibile grazie alla collaborazione con i colleghi francesi, anch’essi fortemente preoccupati di vedere un forte calo nella produzione vinicola.
In Italia il settore vinicolo vale all’incirca 12 miliardi di fatturato l’anno dei quali 7,1 miliardi derivanti dall’export e offre direttamente o indirettamente lavoro a 1,3 milioni di persone. Inoltre, va sottolineata la grande qualità del vino italiano, poiché il 70% delle bottiglie prodotte in Italia in anno è contraddistinto da una denominazione Docg o Doc o Igt.
Ma la sua importanza all’interno della cultura italiana va al di là di questi numeri. Infatti, come ha affermato Gian Marco Centinaio, sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, “Il vino in particolare è cultura, socialità, racconta e rende unici i nostri territori, fa parte della nostra storia e della Dieta Mediterranea. Combattere il cancro è senz’altro una priorità di tutti, ma la salute non si tutela demonizzando un settore o un singolo prodotto che è legato alla cultura e allo stile di vita dell’Italia così come di altri paesi europei”.
Il voto del Parlamento europeo può essere considerato un successo per il settore vinicolo italiano, anche se bisogna notare come nel futuro il comparto potrebbe dover affrontare altre sfide. Infatti, nel testo finale sono rimaste delle indicazioni come delle politiche di aumento di tassazione e di sponsorizzazione che potrebbero avere un impatto negativo sia per la produzione domestica sia per l’export. Anche per queste sfide sarà necessario compattare i parlamentari e le varie associazioni di categoria al fine di difendere questo patrimonio italiano.