IL BIO, MA QUALE?
Una rivoluzione dal colore verde smeraldo discussa nelle sedi del Consiglio Europeo. Il bio e la produzione biologica sono l’oggetto della nuova normativa europea, approvata dal Consiglio a novembre dello scorso anno.
Il presidente di Latterie Inalpi, il Presidente di Il Pastaio et il Direttore della CCItalienne
Il bio negli ultimi anni è passato da essere una moda per pochi a una vera propria rivoluzione che ha cambiato il mondo dei consumi. Un mercato da 75 miliardi di euro su scala globale, dove l’Italia si classifica a livello europeo come primo paese per numero di imprese biologiche e come secondo per superficie investita in tale metodo di produzione (sesto a livello mondiale).
La nuova normativa implementa i controlli ai vari livelli della produzione sia per garantire la qualità ai consumatori sia per rendere più equa la concorrenza dei prodotti comunitari rispetto ai prodotti importati. L’accordo prevede l’adozione del “sistema di conformità” in sostituzione del principio di equivalenza finora in vigore. Gli organismi di controllo privati nei paesi terzi dovranno, quindi, confromarsi alle norme e agli standard dell’UE per poter esportare in Europa prodotti bio.
Le discussioni si sono concentrate in larga parte sul sistema di deroghe che attualmente impedisce di ottenere un alimento al 100% bio, rimaste in vigore anche nel nuovo accordo. Gli Stati membri che attualmente applicano limiti nazionali più vincolanti, come l’Italia, possono continuare a mantenere tali limiti a condizione che le norme nazionali non vietino nel loro territorio l’immissione in commercio di prodotti biologici prodotti da altri Stati membri nel rispetto delle norme generali della produzione biologica dell’UE.
Alla domanda che i consumatori possono porsi sulla reale qualità dei prodotti bio, la risposta risulta spontanea: acquistare prodotti bio italiani. Mantenendo gli standard più elevati e le norme più ferree, i prodotti bio italiani si confermano quelli più qualitativi, anche dopo le revisioni alla vecchia legge europea volte a creare un mercato più regolarizzato e con standard unificati.
In quest’ottica il progetto Italian Taste, promosso dalla CCItalienne, è un valido strumento per certificare la qualità e la provenienza dei prodotti. I negozi e i produttori certificati in Costa Azzurra sono sempre in aumento, dimostrazione dell’interesse crescente verso un mercato che dia più garanzie al consumatore. Uno degli ultimi nuovi “membri” di questa comunità è E.Leclerc Riviera Bio & Italien, un piccolo angolo di mondo sano e italiano nel cuore della Costa Azzurra.