Francia e Italia: industria cosmetica da record
Si è da poco conclusa l’Assemblea pubblica di Cosmetica Italiana 2023, durante la quale sono state ribadite le previsioni favorevoli per il settore cosmetico italiano nel anno corrente.
Infatti, l’Italia vanta certamente una lunga tradizione e profonda conoscenza dell’industria cosmetica. A ribadirlo è il Presidente del consiglio Giorgia Meloni, che nell’aprire l’Assemblea ha voluto ricordare come la cosmetica rappresenti uno dei fiori all’occhiello del made in Italy, capace di dare lustro al Paese e di generare posti di lavoro e ricchezza. I dati lo confermano, dal momento che si è recentemente registrato da un ulteriore incremento dei ricavi del 7,1% con circa 14 miliardi di euro di fatturato.
Le esportazioni sono state fondamentali nel determinare questi risultati positivi: circa 5,6 miliardi di euro a fine 2022, in aumento del 15,2% rispetto al 2021 e del 12,1% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019. Inoltre, per il 2023 è previsto un ulteriore rimbalzo del 9,5%.
Secondo le stime di Cosmetica Italiana, le imprese italiane producono circa il 67% del make-up consumato in Europa e il 55% di quello mondiale. Nello specifico, i principali importatori di prodotti cosmetici italiani sono gli Stati Uniti (330 milioni di euro, +41,1%, aumento in parte giustificato dall’indebolimento dell’euro nei confronti del dollaro), seguiti da Francia (mercato storico per i cosmetici italiani, 297 milioni di euro, +13,6%), Germania (231 milioni di euro, nonostante abbia ceduto lo 0,6%), Spagna (162 milioni di euro, +26,2%), Paesi Bassi (143 milioni di euro, +26,6%), Regno Unito (141 milioni di euro, +16,3%), Polonia (115 milioni di euro, +32,6%).
In aggiunta ai paesi sopra indicati, particolare attenzione deve essere prestata alla Cina (80 milioni di euro, +85,9%) e agli Emirati Arabi (113 milioni di euro, +54,6%) per via degli straordinari incrementi registrati da Cosmetica Italia, ma anche ad altri mercati extra-UE, tra cui l’India e la regione del Sud-Est Asiatico. L’India è infatti il sesto paese al mondo per il consumo di cosmetici (con un valore di circa 12 miliardi di euro). Il Sud-Est Asiatico invece, genera 76 milioni di euro di fatturato per l’industria cosmetica italiana, ed eventi come il Cosmoprof Cbe Asean tenutosi a Bangkok (al quale hanno partecipato Brunei, Cambogia, Laos, Indonesia, Malesia, Myanmar, Filippine, Singapore, Thailandia e Vietnam) rappresentano ulteriori occasioni di profitto. In particolare, all’interno della regione dell’Asean, vanno osservate attentamente le evoluzioni dell’export in Thailandia, dove il mercato cosmetici made-in-Italy è in continua crescita e, poiché rappresenta il più grande polo produttivo dell’area, garantisce l’accesso all’intero mercato. I prodotti italiani più richiesti sono i profumi alcolici, i prodotti per capelli, per la cura del viso e del corpo.
Anche Oltralpe i dati dell’industria beauty hanno registrato dati importanti.
La Fédération des entreprises de la beauté (FEBEA) segnala infatti un aumento delle esportazioni di circa 3 miliardi di euro nel 2022 rispetto all’anno precedente, superando per la prima volta la soglia dei 19,2 miliardi di euro. Gli export coprono circa i ⅔ della produzione totale di cosmetici e profumi made in France, permettendo così all’industria cosmetica di posizionarsi al terzo posto tra i maggiori esportatori nazionali (preceduta solamente dall’aeronautica e dagli alcolici).
Anche in questo caso, gli Stati Uniti rappresentano il principale acquirente (con un fatturato di circa 2,3 miliardi di euro, +28% nel 2022), seguiti dalla Germania (1,9 miliardi di euro, +21% nel 2022).
In grande crescita le esportazioni verso il Medio Oriente (+33,8% rispetto al 2021), in particolar modo verso gli Emirati Arabi Uniti (+41,8%) e l’Arabia Saudita (+20,4%).
La Cina invece segna un rallentamento (1,954 miliardi di euro, +3,1%), dovuto in particolare alle severe restrizioni sanitarie che hanno caratterizzato il 2022.
Secondo la FEBEA, i prodotti di profumeria, trucco e cura del viso rappresentano circa l’85% delle vendite totali all’estero (oltre 16,5 miliardi di euro nel 2022); grande attenzione deve essere dedicata ai profumi in quanto hanno registrato una crescita esponenziale del 30,2% nel 2022.
Per raggiungere il successo nei mercati internazionali, le aziende cosmetiche italiane e francesi devono essere in grado di innovarsi continuamente ed essere consapevoli delle ultime tendenze nel settore beauty.
Prima tra tutte, la ricerca del minimalismo e della semplicità, da cui emerge la richiesta di formule ibride in grado di racchiudere le funzioni di cura della pelle in prodotti tradizionalmente destinati esclusivamente al trucco.
Altro elemento fondamentale è legato alla sostenibilità; il concetto di less is more riguarda non solo le modalità di utilizzo di prodotti ma anche l’impegno nel ridurre i costi e gli impatti ambientali. La dedizione verso una maggior consapevolezza di pratiche sostenibili arricchisce le percezioni e consolida la fedeltà al marchio. I risultati oggettivi e quantificabili degli sforzi delle aziende per migliorare i propri processi produttivi diventeranno sempre più una leva di comunicazione strategica e di commercializzazione.
Al fine di assicurare un accompagnamento congruo al mercato di riferimento, la Camera di Commercio Italiana di Nizza si pone come un interlocutore essenziale per le aziende italiane e francesi. Infatti, grazie ai suoi servizi di eccellenza, la Camera è in grado di fornire gli strumenti necessari per approcciare il mercato e svolgere azioni di promozione di diverso tipo, dalle redazione di articoli sulle riviste di settore fino all’organizzazione di eventi esclusivi.