Finnover: le ultime novità sulla filiera della lavanda
La pianta, famosa per il suo profumo inconfondibile, ha anche proprietà repellenti contro i funghi e gli afidi. Lo rivela la ricerca dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo, nell’ambito del progetto Alcotra Finnover.
Il progetto Finnover, cofinanziato dall’Unione Europea nel quadro del programma Interreg Alcotra Italia-Francia, coinvolge diversi partner italiani e francesi (l’Università di Torino, l’Università di Genova, Gealpharma, Unioncamere Liguria, Impresa Verde Liguria, Institut Sophia Agrobiotech, Nixe, Camera di Commercio Italiana di Nizza Sophia Antipolis Côte d’Azur, l’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo e l’Università Nice Sophia Antipolis) ed ha come obiettivo lo sviluppo di ricerche su quattro filiere, tra cui, appunto, quella della lavanda.
L’Irf, insieme agli altri partner, ha sviluppato la ricerca concentrandosi sulla massa verde della lavanda, ovvero la parte che non viene solitamente utilizzata per la distillazione. Mentre il fiore viene adoperato vari ambiti, come quello cosmetico ad esempio, in questo caso la ricerca si è concentrata sull’utilizzo in agricolture delle proprietà repellenti dei getti e delle foglie, dovute al contenuto di eucaliptolo e canfora. L’obiettivo finale dello studio potrebbe essere l’ampliamento dell’uso di tutte le componenti della pianta di lavanda anche, appunto, in ambito agricolo. L’olio estratto da massa verde potrebbe infatti essere efficace contro patogeni fungini delle piante, e venire utilizzato come biocida e fitofarmaco.
Tale ricerca deriva da un’attenzione sempre maggiore del mondo agricolo verso la sostenibilità e dei prodotti impiegati nelle colture. I fitofarmaci, prodotti repellenti a base di sostanze naturali e meno dannose, sono stati oggetto negli ultimi anni di sempre maggiore attenzione da parte degli agricoltori. La maggiore sensibilità all’agricoltura “green” ha comportato una moltiplicazione degli studi su questo tipo di prodotti.
A completare questo percorso di ricerca giungerà, infine, uno studio di fattibilità: ciò permetterà di comprendere le necessità normative per la commercializzazione di tale tipo di prodotti, e successivamente di instaurare relazioni adeguate con il mondo industriale. Pur essendo ancora in fase sperimentale, le scoperte sull’olio da massa verde della lavanda potrebbero avere un buono spazio nel mercato attuale. Secondo i calcoli dell’IRF, il punto di compensazione costi-ricavi si troverebbe intorno ai 30-35 euro al chilo, una cifra idonea anche ad una coltivazione con poca manodopera, come quella dell’entroterra ligure.
Il progetto Finnover, di cui la Camera è partner, prevederà a breve degli incontri per presentare i risultati del progetto in Francia, e, infine, un evento finale insieme ai partner italiani e francesi.