Bisogna salvare la nostra economia
Un articolo comparso questa mattina sul quotidiano Nice Matin, utilizza le parole del Ministro Bruno Le Maire per evidenziare l’appello che la Francia ha rivolto all’Europa nell’intento di affrontare la crisi del coronavirus uniti. La volontà è altresì quella di non permettere che l’emergenza sanitaria metta in pericolo l’esistenza stessa della zona euro.
Il Ministro dell’economia Bruno Le Maire ha presentato ieri all’assemblea Nazionale il Progetto della Legge delle Finanze Rettificato per contrastare le conseguenze economiche della crisi sanitaria.
Le stime di crescita della Francia per il 2020 si riducono oggi ad un -1% in controtendenza rispetto al +1,3% precedente alla crisi. Inoltre questa stima è suscettibile di essere ancora rivista al ribasso in funzione dell’evoluzione della crisi sanitaria. “Siamo entrati in una guerra economica e finanziaria. Sarà una lunga guerra. Questa guerra avrà un costo, che ad oggi non possiamo ancora stimare nella sua totalità” ha affermato il Ministro.
Un sostegno su 4 livelli
Il progetto di legge rettificato prevede un piano di sostegno di 45 miliardi di euro per preservare i lavoratori e l’attività delle imprese. Il piano è composto da quattro misure d’urgenza, che potranno essere rinforzate in caso di prolungamento del periodo di epidemia.
La prima misura autorizza il rinvio di tutte le spese fiscali e sociali per tutte le aziende, a marzo. Questo rinvio “potrebbe anche condurre, attraverso un’analisi caso per caso, all’annullamento di alcune imposte dirette se certe aziende non saranno nella misura di pagare”. Per le piccole aziende, che incontrano difficoltà, le fatture di luce, gas e locazione potrebbero essere anche rinviate. La logica che difendiamo, in questo senso, per le piccole imprese duramente impattate dalla crisi è molto semplice: nessuna entrata, nessuna spesa.”
La seconda disposizione concerne l’attivazione massiva del cosiddetto chomage partiel: Il cento per cento della disoccupazione parziale sarà presa in carico fino al 4,5 dello smic. “E’ il provvedimento più generoso d’Europa”, ha assicurato Bruno Le Maire.
La terza misura, è la creazione di un fondo di solidarietà a sostegno delle imprese più piccole, i lavoratori indipendenti, ed i micro imprenditori la cui cifra d’affari risulta inferiore ad un milione di euro. Un miliardo di euro al mese sarà dedicato a queste categorie: 750 milioni finanziati dallo stato e 250 milioni dalle regioni. Questo fondo consentirà di dare sostegno alle imprese che hanno chiuso, e quelle rispetto alle quali la cifra d’affari è diminuita del 70% da marzo 2019 a marzo 2020. Ciò consentirà di ottenere un aiuto immediato pari a 1500 euro.
Infine, l’ultima misura apre la garanzia dello Stato a tutti i prestiti di tesoreria alle imprese, fino al 90% del loro montante.
Una conseguenza inevitabile di queste misure è il debito pubblico 2020 che passa al 3,9%, rispetto al 2,2% inizialmente previsto. “Il debito pubblico francese supererà nel 2020 il 100% del PIB” ha affermato il ministro. Ma i tempi di crisi impongono di fare delle scelte politiche chiare. La nostra scelta, è stata di fare squadra a sostegno dei lavoratori e delle imprese, a qualsiasi costo.”
Traduzione effettuata dal quotidiano Nice Matin, articolo di Thierry Prudhon.