Obbligo di tampone Francia-Italia: le deroghe per lavoratori frontalieri e per le imprese!


Con l’ordinanza del 21 settembre 2020, il Ministro della Salute italiano Speranza, ha aggiunto alcune Regioni francesi, tra le provenienze per le quali è obbligatorio eseguire il tampone al fine di effettuare l’ingresso in Italia.

Nella giornata di ieri 21 settembre 2020, il ministro della Salute Speranza ha firmato un’ordinanza che estende l’obbligo di test molecolare o antigenico ai cittadini provenienti da Parigi e altre aree della Francia con significativa circolazione del virus. Queste le Regioni della Francia indicate nell’ordinanza: Alvernia-Rodano- Alpi, Corsica, Hauts-de-France, Île-deFrance, Nuova Aquitania, Occitania, Provenza-Alpi-Costa azzurra.  Il provvedimento è in linea con quelli già firmati la scorsa estate per chi proviene da Spagna, Malta, Croazia e Grecia. E’ entrato in vigore oggi, martedì 22 settembre e avrà validità fino al 7 ottobre.

Cosa occorre fare?

  • presentare un’attestazione di essersi sottoposti, nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale, ad un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone e risultato negativo;

oppure

  • sottoporsi ad un test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone, al momento dell’arrivo in aeroporto, porto o luogo di confine, ove possibile, ovvero entro 48 ore dall’ingresso nel territorio nazionale presso l’azienda sanitaria locale di riferimento. In attesa di sottoporsi al test presso l’azienda sanitaria locale di riferimento si deve osservare l’isolamento fiduciario presso la propria abitazione o dimora.

Esistono però delle eccezioni, che concernono in particolar modo gli spostamenti per motivi di lavoro.

Infatti, in base al DPCM 7 settembre art. 1 comma 3 , l’art 1 commi 1 e 2 dell’ordinanza 12 agosto (obbligo di comunicazione e obbligo di tampone) non si applica nei casi previsti dall’art 6, commi 6 e 7 del DPCM 7 agosto: a condizione che non insorgano sintomi di COVID-19….

L’obbligo di tampone non è quindi imposto nei seguenti casi:

A chiunque (indipendentemente dalla nazionalità) fa ingresso in Italia per un periodo non superiore alle 120 ore per comprovate esigenze di lavoro, salute o assoluta urgenza, con l’obbligo, allo scadere di detto termine, di lasciare immediatamente il territorio nazionale o, in mancanza, di iniziare il periodo di sorveglianza e di isolamento fiduciario;

A chiunque (indipendentemente dalla nazionalità) transita, con mezzo privato, nel territorio italiano per un periodo non superiore a 36 ore, con l’obbligo, allo scadere di detto termine, di lasciare immediatamente il territorio nazionale o, in mancanza, di iniziare il periodo di sorveglianza e di isolamento fiduciario; (si tratta di mero transito e non di soggiorno pertanto prevede l’attraversamento del territorio italiano al fine di uscirne per raggiungere la destinazione finale)

Ai cittadini e ai residenti degli Stati e territori di cui agli elenchi A, B, C e D che fanno ingresso in Italia per comprovati motivi di lavoro; •

Al personale sanitario in ingresso in Italia per l’esercizio di qualifiche professionali sanitarie, incluso l’esercizio temporaneo di cui all’art. 13 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18;

Ai lavoratori transfrontalieri in ingresso e in uscita dal territorio nazionale per comprovati motivi di lavoro e per il conseguente rientro nella propria residenza, abitazione o dimora;

Al personale di imprese ed enti aventi sede legale o secondaria in Italia per spostamenti all’estero per comprovate esigenze lavorative di durata non superiore a 120 ore;

Ai funzionari e agli agenti, comunque denominati, dell’Unione europea o di organizzazioni internazionali, agli agenti diplomatici, al personale amministrativo e tecnico delle missioni diplomatiche, ai funzionari e agli impiegati consolari, al personale militare nell’esercizio delle loro funzioni;

Agli alunni e agli studenti per la frequenza di un corso di studi in uno Stato diverso da quello di residenza, abitazione o dimora, nel quale ritornano ogni giorno o almeno una volta la settimana.