Così vicini, ma così distanti: servono i collegamenti certi tra italia e Francia!
Novembre ha riservato al territorio transfrontaliero del Dipartimento delle Alpi Marittime non poche sofferenze. Gli episodi alluvionali che hanno interessato gli ultimi due fine settimana del mese hanno infatti portato danni ingenti, ma al contempo messo in ginocchio le vie di comunicazione con l’Italia : un vero e proprio blackout dei collegamenti terrestri.
Dal lato francese un’autentica burrasca si è abbattuta su Var e Alpes Maritimes, con la chiusura di buona parte del traffico delle due provincie : sabato 23 novembre, al pomeriggio, risultavano chiuse le principali arterie di comunicazione tra Cannes, Nizza e Ventimiglia, con l’A8 sbarrata e la rete SNCF (le ferrovie nazionali francesi) in tilt. Misure precauzionali e di sicurezza che, insieme ai danni emersi sul ponente Ligure, uno fra tutti il crollo del collegamento autostradale della A6 Torino-Savona, hanno rimesso in luce il problema dei canali di comunicazione e di viabilità tra queste regioni di confine, da sempre unite per storia, cultura e legami istituzionali forti.
Eppure, un problema che sembra non poter esser affrontato una volta per tutte in modo deciso, con unità di intenti, é proprio quello dei collegamenti, stradali e ferroviari. Sabato 7 dicembre si é svolta l’ennesima manifestazione promossa dal Comitato « La Cuneo-Nizza Unisce » per sottolineare l’importanza della via del ferro in valle Roya, e migliorare il servizio tra le due città, che godono , anche di un consolidato gemellaggio .
Su questo fronte sono importanti le recenti prese di posizione anche di Sergio Scibilia, Segretario Provinciale di Confesercenti Liguria che, in riferimento alla linea ferroviaria, ha dichiarato : “Se non verranno garantiti collegamenti certi, i nostri territori rischiano di subire danni economici inestimabili, mettendo in ginocchio centinaia di aziende…Chiediamo alla Regione Piemonte ed al Ministro alle Infrastrutture il potenziamento della ferrovia di Val Roya“. Già, perché sono proprio le aziende che operano tra i due territori nazionali ad essere maggiormente colpite! Lungo l’itinerario montuoso della valle franco-italiana, inoltre, prosegue la storia infinita del tunnel di Tenda, la cui ripresa dei lavori, secondo quanto affermato dal Sottosegretario ai Trasporti italiano Margiotta, riprenderanno a febbraio 2020. Infine per fare il quadro completo, resta il divieto ai veicoli pesanti sulla RD6204, che sta paralizzando molte imprese piemontesi e liguri votate all’esportazione in Costa Azzurra.
Le recenti catastrofi autostradali che hanno interessato invece la Liguria, non fanno ben sperare per il futuro, mentre anche qui la direttrice ferroviaria interregionale che potrebbe collegare Cannes-Nizza-Monaco-Imperia-Genova manca di efficienza e rapidità, fatta eccezione per dei Treni Veloci Thello che servono Nizza-Milano (via Genova) in appena cinque ore. Pressapoco lo stesso tempo che impiega il servizio regionale a percorrere Nizza-Genova o Nizza-Cuneo.
Insomma, se vogliamo assecondare un’economia condivisa e transfrontaliera, incentivare investimenti fra Italia e Francia nelle nostre provincie e Regioni di frontiera, se vogliamo davvero realizzare progetti ed iniziative transfrontaliere, occorre concentrarsi anche sui problemi strutturali. Consentire ai giovani di studiare in Francia o di cominciare a lavorare in Italia, costituire imprese transfontaliere ed internazionalizzare la propria attività e sviluppare gli itinerari turistici binazionali : sono tutte opportunità che non possiamo permetterci di perdere.
La nostra Camera di Commercio, che nasce per semplificare le strategie di sviluppo e crescita culturale, turistica ed economica tra Italia e Francia, è a disposizione per interloquire con istituzioni ed imprese, nonché per contribuire alla sensibilizzazione di una tematica di primario interesse : i collegamenti e la viabilità.